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Maximus VI Impact: la piccola scatenata di casa ASUS - Packaging e primo contatto

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Packaging e primo contatto

 

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Come nella tradizione ASUS per i prodotti di fascia alta ROG, la confezione si presenta robusta, a libro e con una gradevole finestra d’ispezione. Nel bundle troviamo: le due schede di espansione, SupremeFX Audio e mPCIE Combo II, le antenne per il modulo WiFi/Bluetooth, ora di forma squadrata, 4 cavi Sata con relative etichette, una prolunga (dal discutibile impatto estetico!) per i pulsanti di power e reset, mascherina, manuale e CD driver, washer per il montaggio

 

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Essendo una scheda di fascia alta, la Maximus VI Impact ha un bundle essenziale ma non le manca nulla. Degno di particolare nota è l’utilissimo accessorio mPCIE Combo II che offre molteplici funzioni tra cui la possibilità di velocizzare il sistema operativo utilizzando i nuovi SSD in standard M.2 (NGFF), sia dedicati al sistema, sia per funzionalità di caching, e l’installazione di più schede di espansione per la comunicazione tramite Bluetooth e WiFi.

 

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Il PCB ha le dimensioni di un quadrato di 17 cm di lato. Più che un quadrato è effettivamente un parallelepipedo a base quadrata! La Impact, per mancanza di spazio sul PCB si sviluppa in buona parte in verticale tramite le numerose add-in board. Il layout è stato oggetto di un attento studio di progettazione, data la complessità nell’allocare in modo intelligente i vari connettori e jumper. In qualche caso ASUS è dovuta scendere a compromessi, come vedremo.

 

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La combinazione di colori è ormai consueta e rispecchia la caratteristica linea di schede madri Asus ROG. Sul lato superiore, data l’assenza di spazio, si sviluppa in verticale la schedina che ospita il circuito di alimentazione (VRM) per processore e memorie. Al centro il socket del processore, LGA1150 per CPU Haswell. Sulla destra solo 2 slot Dimm di memoria ed il consueto connettore di alimentazione ATX assieme a quello ausiliario ad 8 pin. Sulla sinistra l’insieme delle porte I/O i pulsanti di accensione/reset. In basso troviamo l’unico slot di espansione PCI-E di tipo X16 elettrico ed i connettori S-ATA collegati al PCH Z87 che supportano configurazioni RAID software. Il dissipatore identificato dal marchio Asus sovrastante ha più una ragione estetica che funzionale. Riuscire a piazzare tutte queste compononenti in un quadrato di soli 17 centimetri di lato non è certo facile. Asus è dovuta scendere a compromessi e una nota dolente in questo layout sicuramente c'è: i 4 connettori SATA si trovano in una posizione piuttosto scomoda, tra scheda video e RAM, rendendo il cablaggio abbastanza scomodo specialmente in presenza di RAM ad alto profilo. Vista la scarsa utilità dei lettori ottici al giorno d'oggi, si potrebbe ovviare all'utilizzo delle porte SATA attraverso l'installazione di un SSD NGFF. Una soluzione che farà felici i maniaci del cablaggio e del modding.

 

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La superficie sottostante presenta le viti di ritenzione delle staffe del socket e alcuni SMD: nonostante le Add-in Board, lo spazio a disposizione sulla superficie superiore si è rivelato comunque insufficiente. Notiamo le 16 connessioni dello slot PCI-Express 3.0, a garanzia dello sfruttamento della banda messa a disposizione dalle CPU Haswell.

 

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